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Chiari

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Chiari (BS)
Industrie e moderne abitazioni caratterizzano la periferia della, mentre il centro conserva l'impianto medievale, in parte delimitato dall'antico fossato e da una circonvallazione stradale che segue il percorso delle antiche mura, demolite nel 1816. Di origine romana, Chiari fu vittima nel sec. XIII delle contese tra ghibellini e guelfi e da questi ultimi distrutta nel 1272. Dal 1427 passò sotto il dominio della Serenissima, che la diede in feudo al Carmagnola.

Il nucleo centrale si articola intorno alle piazze delle Erbe e Zanardelli, collegate da una loggia che passa sotto un edificio del '500, oggi municipio. In piazza Zanardelli è la parrocchiale dei Ss. Faustino e Giovita, dall'originario impianto del '400 con campanile del '700 (di Giorgio Massari e Antonio Marchetti) e facciata dell'800. A sinistra della parrocchiale, passando sotto un volto, si giunge alla chiesa di S. Maria Maggiore, di origine quattrocentesca, con facciata di Antonio Marchetti.

Sulla destra della parrocchiale s'imbocca via Garibaldi poi, ancora a destra, via XXV Aprile, quindi, subito a sinistra, via Varisco, dove, al N. 9, è la Pinacoteca Repossi, raccolta di dipinti, sculture e incisioni fondata da Pietro Repossi nel 1854, che tuttora mantiene l'ordinamento tipico del collezionismo del tempo. Nello stesso palazzo è la Biblioteca Morcelliana, fondata nel 1817 dall'archeologo Stefano Antonio Morcelli.