Fondata, secondo la tradizione, da S. Gregorio Magno nel VI secolo e distrutta dagli arabi nell'820, venne riedificata nel 1346, ingrandita a più riprese, e completata nel 1770 da Giuseppe Venanzo Marvuglia. La vasta costruzione, articolata attorno a diversi cortili e chiostri porticati a logge con archi, un tempo importantissimo centro di cultura, è oggi in parte occupata dai Benedettini, che ne officiano la chiesa, e ospita Abadir, una sezione dell'Accademia di Belle Arti che organizza corsi di arte e laboratori di restauro e progettazione. Due sale ospitano la mostra permanente intitolata 'Mirabile Artificio' con bei dipinti di fine Seicento e inizi Settecento. La chiesa cinquecentesca ha interno a una navata, bianca e vasta, con cappelle laterali tra grossi pilastri, profondo transetto e cupola. Da notare il cinquecentesco monumentale coro ligneo intagliato e diverse tele del palermitano Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo di Gangi, e del monrealese Pietro Novelli. Nella parte del convento abitata dai monaci si trova il chiostro di S. Benedetto, ad arcate su colonne, del 1612.