Sarebbe stato Cromazio, vescovo di Aquileia riparato a Grado nel 401, a volere questa basilica dedicata alla Vergine. Quasi due secoli più tardi la completò Elia, rialzandola di circa un metro. Due fasi costruttive, dunque, su due livelli: sono di primitiva fondazione (tra V e VI secolo) la navata destra, con mosaici a motivi geometrici e tondi epigrafati, e il catino absidale con seggio presbiteriale in muratura, da cui emerge la cattedra episcopale. Le colonne e i capitelli sono di spoglio, il recinto del presbiterio è ricostruito con materiali di diverso periodo. Preziosi i mosaici degli ambienti laterali all’abside: vi compaiono dei pesci, gli unici presenti nei mosaici gradesi.