Circondata da pini, in un'area abitata già in epoca romana, la badia-santuario di S. Maria di Canneto sorge isolata in mezzo a un oliveto e sull'orlo dell'ampio letto del Trigno. La chiesa è ricordata fin dal 706; nel 944 papa Martino III confermava la dipendenza del monastero da Montecassino; il monastero, esistente ancora nel 1474, andò distrutto e la chiesa, che risale al sec. XIII ed è fra le più interessanti della regione, decadde lentamente, finché non si procedette al suo restauro (1932-35). Il santuario è meta di pellegrinaggi nel mese di maggio e l'8 settembre, Natività della Vergine.La chiesa, dalla semplice facciata a spioventi, ha un portale romanico (cui è stata sovrapposta nel 1938 una brutta imitazione di protiro), con lunetta a rilievo. Sulla destra si leva la possente torre campanaria, del 1329, con strette monofore e un doppio ordine di grandi. Austero l’interno a tre navate, divise da pilastri e tozze colonne e terminanti in absidi semicircolari. Sulla sinistra, *pergamo rettangolare con la fronte su tre arcatelle impostate su quattro colonne dai ricchi capitelli. All'altar maggiore, la Madonna di Canneto, statua lignea policroma del sec. XV, posata su bel capitello romanico sostenuto da rocchio di colonna romana, e Ultima Cena, bassorilievo medievale usato come paliotto.Presso il fianco destro della chiesa, è stato scoperto un pavimento musivo policromo, a motivi geometrici, con uccelli, frutta ecc., appartenente, con altri frammenti, a una villa romana della fine del sec. III o principio del IV.