Costruita intorno al 1080 su una basilica bizantina, fu talmente rimaneggiata dopo il terremoto del 1689 e nel XIX secolo che è difficile coglierne le linee originarie. All'interno, a croce latina coperta da cupole secondo un uso diffuso in Puglia nel medioevo, si distinguono le parti ottocentesche (più vicine all'ingresso) da quelle romaniche della chiesa antica, caratterizzata da antiche colonne in pietra verde, provenienti da costruzioni precedenti. Notevoli il pulpito, marmoreo di Acceptus (metà dell'XI secolo), di elegante fattura, e la cattedra, sostenuta da elefanti ed eseguita da Romualdo. In una cappella laterale sono ora collocate le due porte di bronzo che immettevano nella tomba di Boemondo, opera di Ruggero da Melfi, che con rara eleganza vi incise gli esponenti più importanti della dinastia normanna. Dal braccio destro del transetto si accede alla tomba di Boemondo, principe normanno morto durante la prima crociata ad Antiochia (1111): la piccola cappella, a pianta quadrata, è sormontata da una cupola che ricorda quelle delle chiese di S. Maria di Siponto e di S. Felice in Balsignano.