La chiesa, uno dei capolavori di Andrea Palladio, fu ideata e iniziata dal maestro nel 1565 ma compiuta nel 1611, ben dopo la sua morte. Per la facciata Palladio inventò uno schema classico a doppio frontone: intero in corrispondenza della navata centrale, spezzato nelle due ali laterali più basse in corrispondenza delle navate minori, ai cui lati si intravedono le due larghe absidi in mattoni. L’interno, candido e luminoso, combina una pianta a croce latina con disposizioni e spazi (transetto, cupola) che richiamano la pianta accentrata. Spiccano nel presbiterio due capolavori del Tintoretto: l’Ultima cena (1594), d’intensa e complessa luminosità, e la Raccolta della manna (1594), forse la sua ultima tela. Notevoli anche l’Adorazione dei Pastori di Jacopo Bassano (1592; 1ª cappella nella navata destra); la Madonna in trono e santi di Sebastiano Ricci (1708; cappella a destra del presbiterio); il coro ligneo intagliato da Gasparo Gatti, Albert den Brulle (autore dei 48 rilievi con storie di san Benedetto) e Livio dei Comaschi (coro dei Monaci dietro il colonnato); il S. Giorgio uccide il drago del Carpaccio (1516; coro invernale), variante della più celebre opera dipinta per la Scuola di S. Giorgio degli Schiavoni. Dal coro si sale al convento e alla cappella dei Morti, con un’altra opera del Tintoretto, la Deposizione (1592-94).<br>Il campanile, alto 75 metri ed eretto nel 1791 – sul modello di quello marciano, dal padre Somasco Benedetto Buratti – in sostituzione dell’originaria torre campanaria quattrocentesca, spicca per pulizia di proporzioni e rapporti cromatici: una canna quadrata in mattoni sostiene la cella campanaria in pietra d’Istria, sormontata da una cuspide conica. Dalla terrazza sommitale, cui si sale per scale di legno o in ascensore, si apre un formidabile panorama su Venezia, reciproco, in certo senso, a quello che si vede dal dirimpettaio campanile di S. Marco: la città si presenta con la parata dei suoi monumenti, la folla dei campanili, la mole delle chiese maggiori, aperta tra l’orizzonte di terraferma, con le Alpi lontane, e quello lagunare chiuso dal Lido.