La chiesa, che domina dall’alto di una scalinata la via del Teatro Romano, ha la più bella facciata barocca della città. Fatta costruire dai Gesuiti tra il 1627 e il 1682, ma rimaneggiata fino al XIX secolo inoltrato, ha un imponente interno a croce latina, diviso in tre navate coperte a botte. La cupola, ricostruita nel 1817 dopo un incendio, è affrescata da Giovan Battista Bison (1830); di poco più tardi (1842), sono gli affreschi di Sebastiano Santi nell’abside. A destra del presbiterio, la cappella della Madonna della Salute custodisce una seicentesca immagine della Vergine attribuita al Sassoferrato, assai venerata da quando, nel 1849, dopo un’affollata processione, salvò miracolosamente il popolo da un’epidemia di colera.