Assolutamente unico è, all'interno di questa chiesa eretta nel 1297 e rifatta a fine XVI secolo, il soffitto (1598-1603), ornato da 46 dipinti di vari autori (i tre più grandi sono di Francesco Curia, Girolamo Imparato e Fabrizio Santafede) a testimoniare tutte le tendenze della pittura a Napoli poco prima dell'arrivo di Caravaggio. La navata è caratterizzata dalla presenza nei pilastri di altarini di patronato di diverse famiglie. Nelle cappelle, opere di Teodoro d'Errico e Battistello Caracciolo (prima destra), e di Giovanni di Nola (quarta). Nel presbiterio, bello l'altare maggiore di Cosimo Fanzago e l'altare argenteo con paliotto del 1686-89; nella cappella di S. Giacomo della Marca, affreschi di Massimo Stanzione e sepolcri di Odetto di Foix e di Pietro Navarro (i due capitani inviati da Francesco I alla riconquista del regno di Napoli nel 1528) di Annibale Caccavello. Suggestivo negli spazi del chiostro e dell'ex complesso conventuale il percorso di visita del Museo d'Arte Religiosa Contemporanea-Arca. Piacevole, soprattutto la sera, è sostare nell'antistante piazza S. Maria la Nova, frequentato punta d'incontro.