Il Duomo di Firenze è per dimensioni la quarta chiesa della cristianità: 153 metri di lunghezza, 39 di larghezza alle navate e 90 di lunghezza al transetto. La costruzione fu avviata da Arnolfo di Cambio con fondi del Comune a partire dal 1296, in luogo dell’antica basilica di S. Reparata.<br>Il rivestimento di marmi bianchi, verdi e rosa dà un aspetto unitario, ma le vicende costruttive furono complesse. A condurre i lavori intervenne prima Giotto, poi Andrea Pisano e Francesco Talenti. Soltanto nel 1421 furono completati abside e il tamburo, sul quale tra 1418 e 1436 Brunelleschi realizzò la sua grandiosa cupola. Su di essa dieci anni più tardi fu costruita la lanterna, che Verrocchio coronò con una sfera di bronzo e una croce (1468). Così, a 172 anni di distanza, si concludevano i lavori.<br>La facciata, realizzata in parte da Arnolfo, fu distrutta nel 1587 perché ‘fuori moda’: quella odierna è di fine ’800.<br>Il fianco destro conserva le tracce più antiche della costruzione con la porta dei Canonici, in gotico fiorito (fine ’300).<br>La straordinaria cupola ottagonale di Filippo Brunelleschi (alta 91 metri, diametro di quasi 42 metri) fu la più audace impresa architettonica del ’400. Brunelleschi, che ricevette l’incarico dopo lunghi dibattiti sulla difficoltà del progetto, risolse in maniera geniale inventando una struttura a due calotte ogivali collegate tra loro: quella interna autoportante (senza bisogno di impalcature in legno) e quella esterna che innalza le otto rosse vele e i bianchi costoloni.<br>Sul fianco sinistro si aprono la trecentesca porta della Balla e la porta della Mandorla, opera di Nanni di Banco (1414-1421). Il mosaico dell’Annunciazione nella lunetta sopra il portale (databile al 1491) fu realizzato su cartone di Domenico e Davide Ghirlandaio.<br>L’interno a croce latina, diviso in tre navate, è di austera grandiosità. Il pavimento in marmo policromo, con il motivo del labirinto, fu terminato a metà ’500. Delle 55 finestre che danno luce al duomo, 44 mantengono le vetrate originali su cartoni di artisti del primo rinascimento.<br>Nella lunetta sul portale centrale si trova un’Incoronazione della Vergine, mosaico attribuito a Gaddo Gaddi; sulla destra, la tomba di Antonio Orso, opera di Tino di Camaino.<br>L’interno della cupola è ricoperto da un affresco del Giudizio universale, di Giorgio Vasari e Federico Zuccari (1572-1579).<br>Alla crociera, il recinto ottagonale del coro in marmo, con rilievi di Baccio Bandinelli e Giovanni Bandini (1547-1572), circonda l’altare maggiore (sempre di Bandinelli) sovrastato da un Crocifisso di Benedetto da Maiano (1497). Attorno alla crociera si aprono le tre tribune del transetto e del presbiterio. Fra la tribuna di destra e quella centrale, la Sagrestia vecchia o dei Canonici ha sulla porta una lunetta di Luca della Robbia (Ascensione, 1450 circa) e, all’interno, tavole del ’400 e ’500.<br>Sotto l’altare della tribuna centrale, l’arca di S. Zanobi (1432-1442) è un capolavoro di Lorenzo Ghiberti. Nella lunetta della sagrestia delle Messe, altra terracotta (Risurrezione, 1444) di Luca della Robbia; sua anche la porta in bronzo (1445-1469).<br>Nella quarta campata sinistra, una famosa tavola di Domenico di Michelino (1465) illustra Dante e i suoi mondi, con il Duomo e Palazzo Vecchio che emergono dalle mura.<br>Nella terza e nella seconda campata giganteggiano i due ‘monumenti’ a Giovanni Acuto e a Niccolò da Tolentino, condottieri dell’esercito fiorentino, affrescati in trompe-l'oeil da Paolo Uccello il primo (1436) e da Andrea del Castagno il secondo (1456).<br>Dalla seconda campata destra si scende ai resti di S. Reparata (forse del sesto secolo, modificata in età romanica) dove riposa Brunelleschi.<br>Dall’esterno, per una porticina, si può salire alla cupola da dove ammirare il panorama di Firenze.