La chiesa, fondata nel 1080 e alterata nel '500 e in seguito, conserva, all’interno, l’originale chiostro dell’ex monastero. A destra della facciata, si leva il massiccio campanile romanico a trifore e ad arcatelle; nel fianco, corso da arcate cieche su pilastri, è un interessante portale incorniciato da una fascia intagliata a intrecci viminei, con architrave a figure appiattite (scene di combattimento tra uomini e draghi). Tipico esempio dell’arte romanica, si caratterizza per un interno è a tre navate divise da colonnine con ricchi capitelli romanici; quella centrale è coperta da volte a crociera, con larghi costoloni, le laterali a quarto di botte. Vi si trova una Natività del De Vanis e, in sagrestia, una Madonna col Bambino, scultura in pietra recentemente attribuita a Stefano da Putignano. Dalla sagrestia si accede al grazioso chiostro quadrato dell'ex monastero, coevo alla chiesa, cinto da portico a quadrifore con colonnine poligonali e capitelli a stampella, alcuni dei quali figurati. Su una parete si conservano tracce di un interessante affresco del XIII secolo che cristallizza un’Annunciazione nel corso della quale la Vergine è colta dalla buona novella mentre è intenta in un lavoro di cucito. Nei bracci del chiostro, scavi archeologici, hanno dissipato dall’oblio sepolture di epoca romana e medioevale. Contiguo alla chiesa, oggi, è il Museo Diocesano.