La Chiesa del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, dedicata all'Eucarestia, fu edificata a partire dal 1467, per volere del movimento laico dei Gesuati. Oltrepassato il portale si viene avvolti da figure e colori che si dispiegano dalle pareti al soffitto; un racconto illustrato della Salvezza.

Tesoro di indiscutibile bellezza, nel 1957, passò ai Missionari Saveriani. Tra i principali artisti, ricordiamo il lavoro del pittore Benedetto da Marone e l'Ultima Cena (1530) del Romanino che fa bella mostra di se nel refettorio del monastero. Nell'abside: Dio Padre tra angeli sovrasta cinque velette con scene della Passione; se la parete di sinistra presenta la lavanda dei piedi quella antistante immortala l'istituzione dell'Eucarestia.

Il Giudizio Universale con i dodici apostoli caratterizza lo spazio della volta. Alla destra di Cristo Giudice sono i beati in Paradiso mentre la parete di sinistra è dedicata ai dannati. Sugli archi delle pareti laterali campeggiano gli affreschi con il martirio dei santi e delle sante. A movimentare la pianta sono le cappelle laterali e l'endonartece che sostiene la cantoria e contiene quattro scene dell'infanzia di Gesù (scuola di Lattanzio Gambara).