Nella piazzetta omonima, a nord di via Emilia S. Pietro, e nell’isolato che si estende a nord-est, si trova uno dei più antichi luoghi di devozione della città. Il complesso conventuale, costruito tra il 1233 e il 1236, comprende la chiesa di S. Domenico e i due chiostri, uno più piccolo, uno più grande, su cui affacciavano le celle del convento. Dopo la soppressione dell’ordine dei Domenicani (1796) il convento è stato adibito a caserma delle truppe estensi fino all’Unità d’Italia, poi a Istituto per l’incremento ippico dell’esercito fino al 1945. Oggi ospita l’Istituto Musicale Achille Peri; l’ala sud dei chiostri è adibita a spazio espositivo. Nel chiostro piccolo, dominato dalla fiancata dell’antica chiesa dominicana, lo sguardo converge sulla scultura contemporanea “Less Than” di Robert Morris. La facciata incompiuta della chiesa, ricostruita nelle forme attuali da Giovanmaria Ferraroni nel 1726, evidenzia la stratigrafia dei vari momenti costruttivi dell’edificio. Nell’interno barocco a croce latina sono da segnalare: nel primo altare a destra “S. Giacinto in estasi” di Jacopo Negretti detto Palma il Giovane; nel secondo “S. Vincenzo Ferreri con la Vergine che scaccia i demoni” di Pietro Desani (1637-38); nel secondo a sinistra una grande pala del veronese Felice Torelli, “S. Domenico in gloria”.