La chiesa affaccia dall’alto di una gradinata sulla via Emilia, è una delle più antiche della città (secolo XII), ricostruita nel 1586-89 su disegno di Guido dalla Torre. La maestosa cupola e la lanterna sono opera di Paolo Messori (1629), mentre la facciata è di Pietro Armani (1782). L’interno è a un’unica navata, grande e luminosa; conserva preziose cantorie intagliate di epoca barocca, opera di Giacomo Cocconcelli, e numerose tele di artisti reggiani e bolognesi del Seicento: sopra la porta di ingresso “Martirio di S. Lucia” (1627 ca.) di Pietro Desani; nel transetto destro, “S. Pietro e S. Gioconda” (1639) di Giovanni Andrea Donducci, detto Mastelletta; nella cupola, “L’Eterno in gloria e angeli” di Camillo Gavassetti; nel coro, statue in stucco di S. Pietro e S. Prospero (1649-50) di Paolo Emilio Besenzi e, ancora del Gavassetti, una “Trasfigurazione di Nostro Signore” (1624). La cappella di S. Scolastica è arricchita dalla “SS. Trinità e la Vergine” di Alessandro Tiarini, autore anche del “Martirio di S. Barbara” (1625) nella 3a cappella di sinistra; nella 2a, “S. Michele Arcangelo” (1627) di Pietro Desani e, nella 1a, “Il martirio dei Ss. Placido e Bibbiana” (1648-49) di Paolo Emilio Besenzi. Nella 4a cappella di destra notevoli “Le nozze di Cana” e il “Battesimo di Gesù” di Luca Ferrari (1649).