Costruito nel medioevo al posto della casa di San Gregorio Magno – dove il santo aveva istituito un monastero dedicato a sant’Andrea - l’attuale luogo di culto deve il suo aspetto esterno all’intervento commissionato nel 1629-33 a G.B. Soria che, prendendo ad esempio S. Luigi dei Francesi, realizzò un prospetto in travertino e due ordini di archi. Attraverso un atrio circondato da un portico con colonne e pilastri cinquecenteschi di riutilizzo, si accede all’interno, rifatto da Francesco Ferrari nel 1725-34. Il cancello a sinistra della scalinata della chiesa introduce all’ex cimitero dei Benedettini su cui si aprono tre cappelle sistemate nel ‘600 dal cardinale Baronio. L’oratorio di Sant’Andrea, già del complesso fondato da San Gregorio Magno e restaurato nel 1607-1608 da Flaminio Ponzio, è uno scrigno di dipinti preziosi: di Guido Reni è Sant’Andrea condotto al supplizio, di Domenichino la Flagellazione del Santo, di Giovanni Lanfranco i Santi Silvia e Gregorio, del Pomarancio la Madonna e i Santi Andrea e Gregorio. Fatta eccezione per l’ultimo, realizzato nel 1602-1603, risalgono tutti al 1608.