È uno dei monumenti più significativi dell’arte barocca nel Goriziano. I lavori di costruzione, avviati dai Gesuiti nel 1654, si protrassero per circa un secolo. Imponente la facciata tra i due campanili coronati da cupole a cipolla: nella complessa ornamentazione marmorea spiccano, al centro, la scritta con il cronogramma (1723), la statua di S. Ignazio, lo scudo con il monogramma IHS; nella nicchia sinistra la statua di S. Giuseppe; a destra quella di S. Giovanni Battista.<br>L’interno presenta un’unica navata con volta a botte. Nelle pareti laterali, alleggerite dalle balaustre del matroneo, si aprono sei cappelle. Si è conservato quasi intatto l’arredo barocco, con altari marmorei a colonne. Stessa altezza hanno navata e presbiterio, quest’ultimo chiuso dall’affresco illusionistico della Gloria di S. Ignazio, opera di Christoph Tausch, architetto e pittore gesuita, che fu anche progettista della chiesa. L’altare maggiore (1716), opera del veneziano Pasquale Lazzarini, reca statue di marmo bianco che raffigurano i santi dell’ordine. Il pulpito con statue, decorazioni di rame dorato e scudo in lapislazzuli è del 1750. Di ottima fattura i banchi, i confessionali e i tre armadi delle sacrestie, di cui il maggiore decorato a tarsie (secoli XVII-XVIII).