Vi si sale accompagnati sulla destra dai rilievi appenninici. L'abbazia di S. Maria in Val di Ponte, più nota come Montelabate, fu sino al XIV secolo uno tra i maggiori centri del potere benedettino, da cui dipendevano trenta parrocchie e venti castelli.<br>Il complesso, oggi azienda agricola della Fondazione Gaslini di Genova, rovinato dal terremoto del 1984 e ancora in attesa di restauro, conserva l'imponente chiesa romanico-gotica di S. Maria (XI secolo), ricostruita nel 1281 e rafforzata nel 1569 con contrafforti di sostegno; il campanile del 1269 fu ridotto nell'800.<br>Agli inizi del '300 la facciata fu ornata del portale ogivale e del grande rosone. Dopo la morte dell'ultimo abate (1404) l'abbazia perde potere, ma non cessa di arricchire la sua chiesa di opere d'arte: Fiorenzo Lorenzo vi affresca una Crocifissione e santi (1492), Bartolomeo Caporali una Madonna, Ss. Antonio, Bernardino e Sebastiano e adoratori (1488).<br>Notevoli il chiostro duecentesco e la cripta triabsidata (XI secolo) della primitiva chiesa.<br>L'ambiente vicino, un tempo sala capitolare, venne arricchito nel '200 da una Crocifissione a fresco di cui oggi rimane soltanto un frammento.