Una delle più rappresentative chiese del tardo barocco romano. Originata da una cappella trecentesca, fu affidata nel 1586, con l'annesso ospedale della confraternita dei Disciplinati, a S. Camillo de Lellis quale sede dei Ministri degli Infermi; questi ultimi (1621) aprirono la piazza antistante e iniziarono la nuova chiesa. Ai primi lavori (1631-34) si susseguirono Giovanni Francesco Grimaldi (autore soprattutto del convento) e Carlo Fontana (1673), che realizzò la cupola e la volta; nel 1699 si conclusero i lavori. La movimentata facciata, aggiunta nel 1735 da Giuseppe Sardi, è l'esempio più significativo di stile rococò a Roma: un andamento continuo concavo si propaga sui due ordini, arricchiti da nicchie, statue e ornamenti di stucco. L'interno, con navata ellittica e cappelle sui lati, transetto e cupola, è un'originale fusione dell'impianto longitudinale con quello centrale. Sopra l'ingresso, ricchissimo organo con cantoria in legno dorato e figure allegoriche in stucco (1740); alle pareti, entro nicchie, statue delle Virtù (quelle di destra in stucco, quelle di sin. in marmo). La cappella a destra dell'altare maggiore custodisce il venerato Crocifisso di S. Camillo (sec. XVI) e sul lato opposto, una pregevole statua lignea della Maddalena; nella 3ª cappella sin. si apprezza il Cristo, la Vergine e S. Nicola di Bari del Baciccia (1698); nella 2ª il S. Lorenzo Giustiniani adora il Bambino di Luca Giordano (1704). La sagrestia è la più bella del '700 romano per l'armonioso insieme della decorazione e degli arredi rocaille.