Voluta sul finire del XIII secolo da Filippo I d'Angiò, principe di Taranto, e dalla moglie Caterina di Valois, segna dal punto di vista architettonico il crepuscolo dell'arte romanica e la nascita di quella gotica a Brindisi, e si lega storicamente al celebre processo, qui tenutosi, con il quale venne sciolto nel 1312 l'ordine dei Templari.<br>Sulla facciata cuspidata, percorsa da lesene che sorreggono archetti, si apre il portale, sovrastato da un protiro pensile di elegante fattura e composto da una successione scalare di mensole in aggetto che crescono dal basso verso l'alto; il gioco cromatico del paramento murario, realizzato in arenaria grigia e dorata, crea una raffinata orditura geometrica. L'interno a croce latina fu ricoperto di affreschi alla maniera bizantina (XIV secolo); sul muro di controfacciata, notevole un Giudizio universale di Rinaldo da Taranto.