Questa bella abbazia fu fondata, secondo la tradizione, da Francesco d’Assisi nel 1222 durante un suo pellegrinaggio verso il Gargano. La prima comunità di monaci si insediò nei pressi del bosco cosiddetto di Folloni, da cui il nome del convento. Il complesso crebbe rapidamente, guadagnando notevole importanza soprattutto culturale e diventando ben presto un luogo di studi teologici, letterari e scientifici. La struttura si ampliò grazie ai favori di molti nobili e regnanti, tra cui la regina Giovanna I, Filippo II, Alfonso I e Ferdinando I. Abbandonata in seguito alla soppressione del 1806, l’abbazia ha riaccolto i frati a partire dagli anni ’30 del Novecento. Il sisma del 1980 causò ingenti danni, ma attualmente l’intera struttura è stata restaurata e riaperta al pubblico. Vanta un’architettura elegante e sobria: un portico a cinque arcate risalente al 1584 immette in un chiostro e da qui si passa alla chiesa, il cui aspetto odierno risale alla metà del Settecento. La vetustà dell’edificio si ritrova in parte nel portale, risalente al 1567 come del resto il refettorio e il chiostro su due livelli di arcate. Gli interni sono decorati con stucchi settecenteschi, marmi policromi e maioliche colorate. La chiesa è affiancata da un elegante campanile risalente al XVI secolo: ha base quadrangolare e culmina con una cuspide ottagonale. La biblioteca dell’abbazia custodisce ventimila volumi, tra cui preziosi tomi risalenti al Cinquecento e alcuni manoscritti della fine del Quattrocento. Nelle sale dell’annesso museo sono conservate opere pittoriche del XVI secolo, abiti restaurati e testimonianze risalenti all’epoca della fondazione. La struttura ospita sovente convegni, eventi musicali e giornate di studio. Il complesso abbaziale è stato dichiarato monumento nazionale.