Quinta in ordine di tempo fra quelle triestine, sorse in piazza Giotti nel 1908-12 su progetto di Ruggero Berlam con la collaborazione del figlio Arduino ed è una delle più grandi sinagoghe d’Europa: in quei tempi, infatti, la comunità israelitica contava oltre 5000 membri e aveva un ruolo di grande rilievo nella vita economica e culturale della città. Nel dopoguerra, pur drasticamente ridotta dalla furia nazifascista, la presenza ebraica ha riacquistato buona parte della sua importanza.<br>L’architettura è assai originale, decorata da elementi di ispirazione mediorientale e simboli ebraici stilizzati; la grande cupola centrale si coglie solo da lontano, mentre perfettamente visibili sono la semicupola e le cupolette laterali su via Zanetti. Verso via S. Francesco un grande avancorpo ospita gli uffici della comunità, mentre sul lato che dà su via Donizetti un torrione affianca l’edificio.<br>La complessa facciata è dominata da un grande, insolito rosone a sei rami. L’interno è contrassegnato da grande semplicità e solennità strutturale unite a un’ornamentazione raffinata e ad accostamenti di materiali e decori che ne fanno un prodotto unico delle architetture storicistiche del primo ‘900.