La chiesa è legata alla figura di Bianca Maria Visconti, che la fece costruire nel 1463 sul luogo della cappella in cui nel 1441 aveva sposato Francesco Sforza. Significative modifiche, tra cui la facciata, furono apportate a fine ’400; il portale (1578) è di Sebastiano Nani. La decorazione pittorica e plastica dell’interno, a una navata con volta a botte affiancata da una serie di profonde cappelle comunicanti, è straordinariamente armoniosa e unitaria perché realizzata nell’arco di un cinquantennio, a partire dal 1535, dai maggiori artisti del manierismo cremonese: i fratelli Campi (Giulio, Antonio e Vincenzo), Bernardino Campi, Camillo Boccaccino, Bernardino Gatti. Nella prima campata della volta si ammira la Pentecoste (1559) di Giulio Campi, cui si deve anche la monumentale pala dietro l’altare maggiore raffigurante una Madonna col Bambino, santi, Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza offerenti (1540); nella cupola è la vertiginosa Gloria del Paradiso (1570) di Bernardino Campi, mentre gli affreschi del presbiterio sono di Camillo Boccaccino (Adultera e Risurrezione di Lazzaro); l’estrosa decorazione a putti mescolati ad animali, strumenti musicali, ghirlande che orna le lesene è da attribuire ai fratelli Campi. Notevoli i 24 stalli lignei del coro (1590-1603) intagliati e intarsiati da Domenico e Gabriele Capra e l’imponente cassa d’organo (1569-72) disegnata da Bernardino Campi. Dal transetto destro si può passare nel chiostro (XV-XVI secolo), con elegante porticato su colonne.