Detta anche S. Maria Nova, fu eretta nel sec. IX, ampliata nel X e XII (campanile) e rimaneggiata nel XVII. La facciata è di Carlo Lambardi (1615), che all'interno disegnò il soffitto ligneo a cassettoni; dietro una grata alla parete del transetto destro, sono conservati i Silices Apostolici, pietre di basalto che recano l'impronta ritenuta di S. Pietro; l'ampia confessione a marmi policromi fu disegnata da Gian Lorenzo Bernini (1649); nel catino dell'abside, il mosaico della Madonna con Bambino e Santi risale al sec. XII. Nella sagrestia si può ammirare l'icona della Madonna Glycophilusa (ossia della Dolcezza), della prima metà del sec. V.