Il convento fin dal suo completamento (1490) divenne punto di riferimento per la vivace scuola pittorica del circondario. Ecco perciò che la chiesa, cui un restauro del 1935 ha restituito le originarie forme gotiche, e l’ex dormitorio del convento, racchiudono una vera e propria pinacoteca, fondamentale per la conoscenza delle attività dei vari esponenti della famiglia nizzarda dei Brea (Lodovico, Antonio e Francesco). Questi artisti sono presenti con varie importanti opere, tra cui Madonna del Rosario e Madonna della Misericordia e santi sull’altare maggiore; inoltre vi sono dipinti del Parmigianino (splendida la tela dell’Epifania, del 1528-35) e gli affreschi del refettorio di Giovanni Canavesio, autore anche del trittico cuspidato (S. Domenico e i dottori della Chiesa negli scomparti inferiori, Madonna col Bambino e quattro santi in quelli superiori) nella quarta cappella destra, datato 1478. Il convento, che è anche centro di spiritualità e cultura, è raccolto intorno a un chiostro quattrocentesco con colonne in pietra nera (XV secolo) e, nelle lunette, resti di affreschi (episodi della vita di S. Domenico) del 1611-13.