La parrocchiale (1450), ricostruita dal maestro comacino Giovanni de Lancia, è nelle forme di transizione fra il gotico e il rinascimentale. Sulla facciata, sopra lo pseudoprotiro con bassorilievo (S. Michele e il drago) nella lunetta, un magnifico rosone forse di Giovanni Gagini dipana dalla figura centrale dell’Agnus Dei i raggi della salvezza divina sugli elementi terreni, simboleggiati da motivi floreali di incipiente gusto rinascimentale; sulla vetrata sono raffigurati i dodici apostoli. L’interno, con colonne a sezione rot0onda e ottagonale, custodisce un Crocifisso quattrocentesco e, nel presbiterio, il monumentale polittico di S. Michele, capolavoro di Giovanni Canavesio (1500): evidente, nei suoi 36 scomparti, l’influenza dei fratelli Brea, che mitigarono il vigore espresso dall’artista piemontese nei lavori precedenti.