La chiesa, risalente al XIV secolo, affaccia la fronte gotica sulla bella piazza Vittorio Emanuele II, nel nucleo antico della città. All’interno si segnalano il coro ligneo, intagliato da Giuseppe Riva (1749), e all'inizio della navata sinistra una Pietà del sec. XV, gruppo in terracotta policroma. La chiesa ha una pianta a tre navate, scandite da pilastri in mattoni, e coperte con volte a crociera a cordonatura in cotto; la quarta navata sul lato sin., risalente al sec. XV, ospitava sette cappelle cimiteriali delle maggiori famiglie cittadine, demolite nel 1844. Nella zona absidale sono presenti trasformazioni seicentesche (cappella della compagnia del S. Sudario); al Settecento risale la trasformazione dell'abside, con l'ampliamento del presbiterio, lo spostamento dell'altare maggiore e l’edificazione della nuova sagrestia (1749-61). Prima del restauro del 1963-68, la chiesa era interamente decorata di affreschi neogotici di Angelo Moja e Dionigi Faconti, oggi conservati solo nella cappella al termine del transetto sinistro.