Risalente alla fine del X secolo o agli inizi del successivo, la basilica dei Ss. Pietro e Paolo è stata poi energicamente restaurata da Luca Beltrami fra il 1893 e il 1895. L’esterno è in pietre, mattoni e ciottoli di fiume, il campanile a bifore è opera di integrazione (1899). L’interno è a tre navate scandite da colonne che reggono una copertura a travi; la conca absidale, come nella basilica di S. Ambrogio a Milano, è preceduta da una stretta campata voltata a botte. Nella navata centrale si riconoscono i resti dell’originario ciclo di affreschi databile alla fine del X secolo (parzialmente ridipinto nell’800). Il presbiterio è rialzato per la presenza di una cripta, composta da tre navatelle con volte a crociera. Al lato destro della chiesa il Battistero, probabilmente coevo, presenta una rara pianta a nove lati, due dei quali formanti una piccola abside; singolare anche l’inversione, al colmo, tra i fornici e la sequenza di arcatelle.