Inglobata nell'isolato del Collegio Romano, eretto nel 1582 su iniziativa di Ignazio di Loyola per i Gesuiti, la chiesa fu commissionata da Gregorio XV nel 1626 e ultimata nel 1685, a esclusione della cupola. Si ispira alla chiesa del Gesù nella facciata in travertino e nell'ampia navata interna con tre cappelle per lato intercomunicanti, fastosamente impreziosita da dorature, affreschi e marmi. La facciata è articolata con grande rilievo plastico da semicolonne e paraste in due ordini, di cui l'inferiore, più largo, si raccorda al superiore più stretto per mezzo di volute laterali. L'affresco della volta (Gloria di S. Ignazio), famoso per gli effetti di prospettiva ben percepibili dal disco di giallo antico al centro della navata, è di Andrea Pozzo, autore anche degli altari del transetto destro (Gloria di S. Luigi Gonzaga, rilievo di Pierre Legros) e sinistro (Annunziata, pala marmorea di Filippo Della Valle) e degli affreschi nella cappella maggiore. Di Alessandro Algardi sono la Religione e la Magnificenza che in controfacciata sorreggono l'iscrizione commemorativa della dedicazione del tempio. Annessa al complesso è la Cappella prima primaria, completamente affrescata dal Borgognone. Opposti alla chiesa sono i cosiddetti Burrò, curiosa soluzione architettonica di Filippo Raguzzini (1728).