La chiesa, eretta sul tempio di Giunone Moneta, ebbe questo nome nel '300, quando si affermò la leggenda che qui la Vergine fosse apparsa ad Augusto. Nel 1250 fu affidata ai Francescani, che la consacrarono nel 1291 (la scalinata di accesso venne inaugurata da Cola di Rienzo nel 1348); lavori vi vennero condotti nel '500-'600. La semplice facciata in mattoni è duecentesca. L'interno, basilicale, offre un bell’esempio dell'arte romana tra il sec. XIII e il XVIII; il ricco soffitto intagliato è del 1575, il pavimento cosmatesco dei sec. XIII-XIV. In controfacciata è il monumento del cardinale d'Albret (m. 1465) di Andrea Bregno e la pietra tombale di Giovanni Crivelli (m. 1432) di Donatello. La 1ª cappella destra è rivestita da un ciclo di affreschi (Storie di S. Bernardino) del Pinturicchio (1486); il sepolcro di Luca Savelli, nel transetto destro, forse è opera di Arnolfo di Cambio; ai pilastri in fondo alla navata centrale, due pergami firmati da Lorenzo e Jacopo di Cosma (c. 1200). Sull'altare maggiore è una Madonna col Bambino dei sec. X-XI; nella volta del presbiterio, Vergine tra angeli musicanti di Nicolò Martinelli. La cappella di S. Elena, nel transetto sinistro, fu eretta nel 1605 a forma di edicola a colonne (sotto l'urna con le ceneri della santa, l’altare cosmatesco con Augusto che si inginocchia all'apparizione della Vergine); di Pietro Cavallini è l'affresco (Madonna col Bambino e santi) nel monumento del cardinale Matteo d'Acquasparta alla parete del transetto. Nella 3ª cappella sinistra il S. Antonio di Padova è l'unico resto degli affreschi di Benozzo Gozzoli (c. 1454-58). Uscendo dalla chiesa dalla navata destra, per il portale laterale ricavato nel 1564 alla base del campanile romanico (nella lunetta esterna, Madonna col Bambino di scuola cavalliniana) si scende al portico, adorno dei gigli di Paolo III e rinnovato nel 1932, da dove si accedeva al convento d'Aracoeli, che fu distrutto assieme alla torre-belvedere, eretta da Paolo III in collegamento col palazzo di Venezia, per la costruzione dell'Altare della Patria.