Dedicato a S. Maria Assunta, il Duomo che si ammira oggi è la ricostruzione settecentesca (1721-33) in forme barocche di una struttura gotica del XIV secolo, che a sua volta nacque su una precedente fabbrica romanica (XIII secolo). Scavi archeologici sotto il sagrato della chiesa hanno portato alla luce alcune tombe a cassone bizantine del VI secolo, riferibili alla prima area cimiteriale dell’Aristiane bizantina. L’alto campanile ottagonale, isolato a fianco della chiesa, venne eretto nel XV secolo, ma la cella campanaria e l’iridescente cupola a corona imperiale sono del XVIII. L’interno è a croce latina; la navata unica, con volta a botte, sulla quale si aprono tre grandi cappelle per lato. All’incrocio co transetto un tamburo ottagonale sorregge l’ampia cupola sovrastata dalla lanterna. Le testate del transetto terminano con due grandi cappelle neoclassiche, aggiunte nell’Ottocento. Nel tondo centrale del presbiterio sopraelevato, la tela dell’Assunta attribuita a Vittorio Amedeo Rapous (XVIII secolo). Della basilica romanica restano due frammenti di plutei scolpiti con scene bibliche (Daniele nella fossa dei leoni e Due leoni che abbattono due cerbiatti). Nel transetto destro si apre la cappella del Rimedio, quel che resta della forma gotico-catalana della cattedrale, con volta a crociera gemmata; sulla parete destra è un’iscrizione funeraria del canonico giurista Filippo Mameli che reca la data 1349. Sulla piazza del Duomo affaccia anche la severa facciata del palazzo del Seminario arcivescovile, costruito nelle forme attuali nel Settecento e poi ampliato nel secolo successivo.