Il monumentale complesso è oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania. L'originario monastero dei Benedettini (XVI sec.), quasi totalmente distrutto dal terremoto del 1693, venne sostituito, a partire dal 1703, da un nuovo convento con un impianto ancora più grandioso che prevedeva quattro chiostri affiancati (vennero realizzati solo i due a sud). Nel cortile est, i cui prospetti sono una splendida testimonianza della cultura degli esperti lapicidi del primo '700, scavi archeologici hanno portato alla luce antiche vestigia: una capanna preistorica, resti di edifici di età greca arcaica, un crocevia di strade di età romana, una casa romana con pavimenti a mosaico e pitture parietali. Le facciate est e sud, decorate da Antonino Amato, sono un esempio squisito di barocco catanese. Attraverso il portale neoclassico di Carmelo Battaglia Santangelo si accede allo scalone d'onore, anch'esso in stile neoclassico, con stucchi di Gioachino Gianforma (scene della vita di Cristo e santi) e si entra nei corridoi che definiscono il perimetro interno dei due chiostri. Il primo chiostro ha un delizioso chiosco neogotico centrale decorato a ceramica; il secondo chiostro reca al centro resti di una fontana in marmo (XVII sec.). Imboccato il corridoio interno che separa i due chiostri, si giunge di fronte alla splendida porta del Vaccarini (1739) dalla quale si entra in un complesso di sale. Dall'antirefettorio circolare, ornato con stucchi, si accede al grande refettorio, una sala rettangolare con testate curve, che conserva un affresco di G. B. Piparo, S. Benedetto e S. Nicolò in gloria. Da una porta a destra, per un vestibolo si accede alle antiche cucine (oggi sede del Museo universitario 'Della Fabbrica' del Monastero). Si torna nell'antirefettorio: a destra è la sala Rapisardi, con carteggi e cimeli del poeta catanese; a sinistra è l'ingresso delle Biblioteche riunite, fondate nel 1897, dove si trova la sala Vaccarini, famosa per il bel pavimento in maiolica napoletana del '700. Sempre dall'antirefettorio si accede al piccolo refettorio, sala ovale con volta schiacciata a lunette.