Secondo monumento romanico della città vecchia, fu edificata in onore di S. Sabino tra il 1170 e il 1178, su un precedente tempio e ampiamente segnata da una decorazione barocca; ha recuperato le essenziali forme del romanico pugliese a seguito di restauri, a volte notevoli, eseguiti negli anni '60 del XX secolo.<br>Già la facciata mostra la compresenza di elementi medievali e secenteschi: la decorazione barocca dei portali convive con il gusto romanico delle lesene e del rosone, la cui ghiera è affollata di esseri fantastici e mostruosi. Profonde arcate sormontate da esaforati caratterizzano i fianchi: l'edificio circolare sul lato sinistro prende il nome di trulla, un tempo considerato un antico battistero, poi adibito a sagrestia. Interessante è la soluzione delle absidi inglobate nella muratura posteriore; spicca il finestrone centrale riccamente scolpito. L'interno è suddiviso in tre navate su colonne (arcate inferiori) e trifore (arcate superiori); chiude il presbiterio una cupola emisferica. Nella navata mediana si trova il pulpito, ricomposto con frammenti dell'XI-XII secolo come il ciborio dell'altare e la cattedra episcopale.<br>La cripta, rifatta in epoca barocca, conserva le reliquie di S. Sabino e l'icona della Madonna Odegitria, che si dice venuta dall'Oriente nell'VIII secolo, ma in realtà più tarda. Un corridoio conduce al succorpo, nel quale si sono stratificate tracce romane, paleocristiane e medievali.