Era il 26 febbraio 1490 – dice la tradizione – quando la scultura della Vergine che ora è all’altare maggiore si mise a lacrimare. Fu questa la ragione per costruire la nuova chiesa, al posto di un oratorio trecentesco. Di quest’ultimo rimane, inserita nella facciata incompiuta, parte del prospetto, con il portale gotico, e con la lunetta dell’Annunciazione affrescata da Spinello Aretino.<br>I lavori iniziarono nel 1491 sotto la direzione di Bartolomeo della Gatta; dopo la sua morte, furono portati a termine entro il 1505 da Antonio da Sangallo il Vecchio, che progettò anche l’atrio d’ingresso.<br>Il luminoso interno è a tre navate, su pilastri con eleganti capitelli, in parte attribuiti a Pietro Subisso. Sei delle dodici vetrate impostate a partire dal 1509 sono opera di Guillaume de Marcillat (1520-1525).<br>Al quarto altare destro si trova una tela di Pietro da Cortona con Maria che appare a S. Francesco (1640); nel tabernacolo dell’altare maggiore (1599-1600) è collocata la venerata immagine della Madonna col Bambino (circa 1430), terracotta policroma di Michele da Firenze; al terzo altare sinistro, Crocifisso ligneo della prima metà del ’300; al primo altare sinistro, Deposizione, di Giorgio Vasari.