È il più pregevole monumento cittadino e una delle più interessanti chiese medievali delle Marche. Fu eretta dal sec. XI al sec. XIII in forme romaniche con influenze bizantine ed elementi gotici. Sull'armoniosa e articolata massa, corsa in alto da archetti pensili, domina la cupola duecentesca. La facciata, in pietra bianca e rosa del Cònero, ha un ricco portale* gotico a rilievi (sec. XIII), preceduto da un protiro su leoni stilofori. L'interno è a croce greca, con bracci a tre navate su colonne romane dai capitelli bizantini, cupola poligonale* e soffitti in parte a carena; i due bracci trasversali, absidati, sono sopraelevati su cripte. Nel braccio sinistro è un altare settecentesco (di Vanvitelli) con una venerata immagine della Madonna; nella cripta sottostante, urne dei SS. Ciriaco, Liberio e Marcellino. Nel braccio terminale, l'elegante monumento del beato Ginelli, di Giovanni da Traù (1509); nel braccio destro, plutei del sec. XII. Dalla cripta si accede ai resti di una chiesa paleocristiana (sec. VI) e di un tempio di tipo italico (sec. IV a. C.).