È una delle cinque basiliche patriarcali e la più importante tra quelle romane dedicate alla Vergine. Sorta secondo la leggenda a seguito di una miracolosa nevicata verificatasi nell'agosto del 356, fu consacrata alla Vergine per volere di Sisto III all'indomani del concilio di Efeso (431). Nel '200 fu rifatta l'abside, nel '500 vennero aperte le cappelle Sistina e Paolina e nel '600 l'affaccio posteriore su piazza dell'Esquilino; nel '700 infine Ferdinando Fuga sovrappose all'antico prospetto una nuova facciata, chiusa tra due ali a forma di palazzi dai quali emerge a destra l'alto campanile a cuspide del 1375-76. La loggia che si apre sopra il portico (a sinistra è la Porta Santa) conserva i mosaici firmati da Filippo Rusuti (fine sec. XIII). L'interno ha ancora un aspetto abbastanza simile a quello basilicale antico. La navata mediana conserva un pavimento in parte del sec. XII e un magnifico soffitto ligneo del '500, dorato, secondo la tradizione, con il primo oro giunto dalle Americhe. Sopra la trabeazione riquadri a mosaico del sec. V, ma restaurati ampiamente nel 1593. Dello stesso secolo sono i preziosi mosaici dell'arco trionfale. Davanti all'altare papale, con baldacchino del Fuga, si apre la confessione, che custodisce le presunte reliquie della culla di Betlemme. Nella vasta abside, con finestre ogivali a strombo (uno dei primi esempi di gotico a Roma), bellissimo mosaico, firmato da Jacopo Torriti (1295) rappresentante l’Incoronazione di Maria. Agli interventi del 1931 si deve il restauro di parte del transetto di Niccolò IV, affrescato con i Profeti forse da Pietro Cavallini, Cimabue o Giotto giovane. Nella navata destra si apre la cappella Sistina, architettata da Domenico Fontana (suoi anche i disegni dei monumenti sepolcrali di Pio V e Sisto V, 1584-87), e affrescata con la direzione di Giovanni Guerra e Cesare Nebbia (1587-89); sotto l'altare cinquecentesco è l'oratorio del Presepio, con un notevole gruppo di statue di Arnolfo di Cambio (fine '200). Nella navata sinistra Flaminio Ponzio realizzò nel 1605-1611, in asse con la Sistina, la cappella Paolina, disegnando pure i sepolcri di Paolo V e di Clemente VIII; gli affreschi sono del Cavalier d'Arpino e di Guido Reni; sul ricchissimo altare, una Madonna su tavola (sec. XII-XIII). La successiva cappella Sforza (1564-73) è su disegno di Michelangelo.