Nel 1627 i Gesuiti, insediati nel quartiere già alla fine del XVI secolo, decisero di erigere una chiesa che sottolineasse l’importanza del loro ordine. Nel 1641 il cardinale Richelieu, che aveva regalato le tre porte della facciata, vi celebrò la prima messa alla presenza del re e della corte. Le famiglie del Marais furono attirate dallo spettacolo: i migliori organisti del tempo e i predicatori più bravi facevano sì che la messa durasse anche molte ore. La pianta dell’edificio, pur riprendendo lo schema della navata unica già proposto nella chiesa del Gesù del Vignola a Roma, assicura un compromesso tra il piano basilicale romano e la croce latina usata in Francia. La cupola annuncia quella della cappella della Sorbona, di Val-de-Grâce e del Dôme des Invalides. Con interni ispirati al barocco italiano, la chiesa era celebre per la ricchezza dei suoi arredi, ora dispersi tra il Louvre e Chantilly: per molti anni vi si conservarono i cuori di Luigi XIII, Luigi XIV e dei grandi principi. Le due acquasantiere presso l’entrata furono offerte in dono dal ‘parrocchiano’ Victor Hugo; notevoli i dipinti La morte di S. Luigi di Jacques de Letin e Cristo nel giardino degli ulivi di Eugène Delacroix.