Corre l’anno 1319 quando Carlo d’Angiò concede un terreno per la costruzione di una cappella da dedicare alla Vergine dell’Annunciata nel desolato agro del Sarno. Anni dopo, quando attorno all’edificio ha già preso forma il nucleo abitato di Torre, accade un fatto che ha del miracoloso, quasi a esplicita conferma della santa iniziativa: al largo dello scoglio Rovigliano, nelle reti dei pescatori resta impigliata una cassa contenente un’immagine di Madonna con Bambino. È il 5 d’agosto, lo stesso giorno del celebre miracolo della neve a Roma, nell’anno 352, e della fondazione della chiesa di Santa Maria Maggiore, donde l’impulso di chiamare Madonna della Neve anche l’icona subito esposta alla venerazione nella chiesa dell’Annunziata. Ogni anno, nello stesso giorno, ha luogo la rievocazione a mare del rinvenimento, con la pittoresca ‘disputa fra i pescatori’, seguita dalla paraliturgia religiosa e dal giubilo pirotecnico durante il rientro a terra della sacra immagine.