La vigna del nome è quella lasciata nel 1253 da Marco Ziani, figlio del doge Pietro, ai francescani che vi edificarono l’originaria chiesa gotica (1300, Marino da Pisa). La chiesa attuale venne ricostruita dal 1534 su progetto di Jacopo Sansovino – modificato dal sovrintendente all’opera, il frate Francesco Zorzi, in base ad ‘armonie’ cabalistico-pitagoriche – e fu compiuta dal Palladio cui si deve la grandiosa facciata (1564-70). Isolato sul retro della chiesa, lo snello campanile cuspidato, simile a quello di S. Marco, è uno dei più alti della città.<br>L’interno, a croce latina, con unica vasta navata, cappelle laterali e profondo presbiterio, conserva l’impronta classica, qui asciuttamente toscana, del disegno del Sansovino. Un importante ciclo di sculture di Pietro Lombardo e aiuti (1495-1510) si ammira nella cappella Giustiniani, a sinistra del presbiterio dove si trovano i monumenti funebri del doge Andrea Gritti, patrocinatore della nuova chiesa, e della sua cerchia. Al 1° altare del transetto destro è la grande pala della Madonna in trono adorante il Bambino e angeli glorificanti di fra’ Antonio da Negroponte (circa 1470). Una Sacra conversazione e una Risurrezione di Cristo del Veronese (circa 1560) impreziosiscono la 5ª cappella sinistra. Nella Cappella santa, cui si accede dal bel chiostro del convento minorita (o dal transetto sinistro), si trova una piccola, preziosa pala di Giovanni Bellini, Madonna col Bambino e santi (1507), opera devozionale privata eseguita su commissione del patrizio Giacomo Dolfin.