Edificio tardo-neoclassico, dovuto ad Alessandro Antonelli (1869), sorto sull'area di una precedente chiesa romanica, della quale rimangono tuttora la zona inferiore del campanile e parti del chiostro. È preceduto da un quadriportico e ha sulla fronte un alto pronao. Nell'interno sei arazzi appesi nella navata centrale e lo Sposalizio di S. Caterina, di Gaudenzio Ferrari (sec. XVI); nel presbiterio e nell'abside, resti del pavimento a mosaico della primitiva chiesa. Nella sagrestia inferiore, affreschi staccati del Lanino e del Giovenone; attigua alla sagrestia, la cappella di S. Siro, resto dell'antica costruzione, con affreschi romanici* e gotici dei sec. XII-XIII. Il Tesoro comprende tra l'altro il cosiddetto dittico dei vescovi di Novara del sec. XIII. Nell'adiacente chiostro della Canonica (XV sec.), ha sede il Museo lapidario, con epigrafi preromane e romane. Sotto il quadriportico del Duomo, l'ingresso al Battistero*, edificio paleocristiano del sec. V, a pianta poligonale a nicchie, sopraelevato in epoca romanica, riportato alle forme primitive da restauri che hanno riscoperto sull'alto delle pareti preziosi affreschi* con scene dell'Apocalisse, probabilmente della fine del sec. X.