L’isolata abbazia di S. Nicola è considerata il caposaldo della presenza benedettina d’obbedienza cluniacense in Franciacorta. Nel 1446 passò agli Olivetani che la ricostruirono, tra il 1450 e il 1534, col concorso dei migliori artisti bresciani. Dopo la soppressione (1779) e il decadimento, dal 1974 il monastero è tornato alle cure degli Olivetani. La chiesa (1480-90, rimaneggiata nell’800) ha un elegante portale con protiro e archetti in ceramica policroma. Nell’interno, ricco di affreschi settecenteschi, spiccano al 2° altare sinistro il Cristo con i Ss. Pietro e Paolo del Moretto (1545) e il bel coro ligneo intarsiato dietro l’altare maggiore (1480). Dalla sagrestia si passa nel tardorinascimentale chiostro della Cisterna (1580-90), con pozzo in ferro battuto e tre meridiane del 1648; di qui alla sala del Capitolo e all’antirefettorio, affrescato da Lattanzio Gambara (Visioni dell’Apocalisse, 1570). La grandiosa galleria al primo piano porta alle celle dei monaci. Dall’antirefettorio si passa al chiostro grande (1480-90), a portico e loggiato, su cui prospettano i locali di servizio, l’appartamento abbaziale e la foresteria con dipinti del Romanino: Madonna col Bambino e S. Giovanni, Gesù con la Samaritana e Mensale con piatti. Il chiostro piccolo, più antico (1455-60), ha fregio in cotto sugli archi e capitelli goticizzanti.