Di fondazione paleocristiana (V secolo) ma rifatta dopo il 1150 dai Cluniacensi, spicca per l’alto campanile in pietra calcarea inserito in facciata a inglobare il portale maggiore (sulla destra, arca tombale gotica di Giacomo Oldofredi); l’interno, trasformato in stile neoclassico (Rodolfo Vantini, 1826-1840), ospita affreschi di Angelo (e forse Francesco) Inganni (transetto e volta della navata centrale) e una tela (S. Michele, 1838) di Francesco Hayez. Sulla stessa piazza in cui è la pieve sono la settecentesca chiesa di S. Giovanni Battista e l’ex oratorio dei Disciplini, anch’esso del ’700, che ingloba l’abside di una chiesa romanica con Danza macabra affrescata (1485). Più in alto, il trecentesco castello degli Oldofredi è oggi sede della Biblioteca comunale.