D'originario impianto trecentesco, fu semidistrutto da un incendio nel 1446 e quindi ricostruito nel corso del XVI secolo. Dell'antica struttura conserva il transetto, nella cui testata è un portale gotico murato, e le tre absidi. Nel lato sud, che prospetta su piazza Mazzini, si apre un portale cinquecentesco che reca nel timpano un pregevole bassorilievo marmoreo, S. Martino e il povero. L'interno basilicale a croce latina, da notare il ricco soffitto a cassettoni seicentesco della navata centrale, con le mensole lignee in forma di grifi alati, e il coevo pulpito marmoreo, sovraccarico di motivi classicheggianti e rinascimentali. Nell'abside destra, in una nicchia dietro la tela attribuita a Filippo Paladino con la Visitazione, è nascosta la quattrocentesca statua della Madonna della Visitazione (patrona della città) all'interno del ricchissimo fercolo detto «nave d'oro», con il quale il 2 luglio di ogni anno viene portata in processione. Ancora oggi il Duomo è il punto di partenza e di arrivo della grande processione della Settimana Santa, celebrata con gli stessi riti con i quali nacque nel XIV secolo, sotto l'influsso spagnolo: le confraternite degli incappucciati (ben 15 quelle cittadine) sfilano il Venerdì Santo davanti all'urna di Cristo e al fercolo con la Madonna addolorata, avvolti nelle loro divise multicolori.