Opposto al tempio di Vesta, fu eretto per decreto del Senato alla divinizzata moglie di Antonino Pio e dedicato all'imperatore all'indomani della sua morte. Dell'edificio, prostilo esastilo corinzio, si è conservato per intero il podio, mentre la gradinata è quasi interamente di restauro; le 10 colonne monolitiche del pronao, alte 17 m, sono di cipollino, le basi e i capitelli in marmo bianco al pari della ricca trabeazione e del fregio a grifi e candelabri. Nel sec. VII-VIII la cella e parte del pronao vennero trasformati nella chiesa di S. Lorenzo in Miranda.