Gli scavi ancora in corso e volti a ricomporne la forma urbana precludono l'accesso ad alcune zone di questa vasta area che ha fulcro nel Foro, ampia piazza rettangolare, racchiusa in parte da un portico a doppio ordine. Costruito tra IV e III secolo a.C., il Capitolium, su alto podio e in origine periptero, fu più volte rimaneggiato nel periodo tardo-repubblicano e imperiale, quando fu dedicato a culto della triade capitolina Giove, Giunone e Minerva). Dell'ultima fase è leggibile con chiarezza l'articolazione planimetrica della cella, aperta su un ampio vestibolo e conclusa con un basamento tripartito per sorreggere le statue in marmo delle divinità e un colossale torso di Giove, ora al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Degli edifici che prospettavano sul lato lungo meridionale del Foro si riconoscono un tempio su podio (età giulio-claudia). Nella piazza sono state trovate anche numerose tabernae, che dimostrano l'utilizzazione non solo politica, ma anche commerciale del complesso. Il Foro si concludeva a est in prossimità della masseria del Gigante, costruzione rurale che ha inglobato i resti poderosi di un tempio di epoca imperiale. In posizione decentrata è un complesso termale, costruito intorno a una grande sala absidata (frigidarium), che presenta verso ovest la successione dei calidaria. Nella piana verso Licola, fuori del circuito murario, si stendeva la più importante necropoli cumana. A sud-est del Foro invece, oltre la strada moderna, sono i resti di un ulteriore edificio termale, noto come tomba della Sibilla, di notevole interesse in quanto risale, per l'impianto, all'età sannitica. L'Anfiteatro (non visitabile) e datato nel primo impianto alla fine del II secolo a.C.