La più vasta e la più ricca delle ville imperiali romane, grandioso complesso di resti di palazzi, terme, teatri, ninfei, portici. Questa imponente villa progettata e fatta costruire dall'imperatore Adriano tra il 118 e il 133 d.C. sulle pendici dei monti Tiburtini è per dimensioni (120 ettari), ricchezza delle architetture e bellezza dell'ambiente naturale uno dei più straordinari siti archeologici d'Italia. Nel 1999 è entrata nel novero dei monumenti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Di grande interesse è il Pecile, monumentale quadriportico lungo 232 m e largo 97, delimitante un giardino con grande piscina rettangolare centrale, avente funzione di ginnasio; segue il Teatro marittimo, un portico su colonne ioniche e un isolotto tondo, separati da un canale anulare sul quale erano gettati ponti mobili. Continuando in direzione sud, si discende fino alle Terme, grandioso complesso costituito da due edifici separati da un cortile: le Piccole Terme e le Grandi Terme. Una valletta artificiale, fiancheggiata a levante da un muraglione e a ponente da una serie di vani a due piani, costituisce il tentativo di ricreare, nell'allusione architettonica, la città egizia di Canopo. Sulle sponde della lunga vasca che l'attraversa (m 119 x 18) sono stati collocati calchi di statue e rialzate parte delle colonne: a metà colonnato quattro cariatidi (copie di quelle dell'Eretteo) e due sileni sostituivano le colonne; sul lato curvo a nord erano gruppi scultorei rappresentanti il Tevere e il Nilo. Sfondo monumentale al Canopo è il tempio di Serapide, ninfeo a esedra preceduto da un'ampia sala a emiciclo, forse utilizzato come scenografica sala per banchetti. A destra della valletta del Canopo, l’Antiquarium, raccolta di statue, ritratti e frammenti di mosaici rinvenuti nei recenti scavi. Alle spalle delle Grandi terme si staglia il Pretorio, caratterizzato da una serie di alte e strette arcate a tre piani di celle, che si supponevano destinate ad abitazione delle guardie pretoriane e che sono invece da ritenersi magazzini. Le rovine del Palazzo imperiale, ritenuto residenza invernale dell'imperatore per la presenza di un sofisticato sistema di riscaldamento, si articolano in tre complessi di stanze d'abitazione e di sale di rappresentanza, distribuite intorno a tre peristili. Elemento architettonico di raccordo tra le parti antiche della villa e i successivi ampliamenti, è il Cortile delle Biblioteche, che deve il nome a due edifici a più piani. Infine il Teatro greco, piccolo monumento, ricoperto dall'erba, che conserva alcuni elementi della cavea semicircolare e scarsi avanzi del proscenio.