L'accesso al complesso monumentale dedicato alla Fortuna Primigenia, databile fra la metà del sec. II e gli inizi del I a.C., e articolato su terrazze artificiali, è da piazza della Cortina. Due grandi rampe convergenti al centro salgono alla terrazza degli Emicicli, così detta per due esedre a colonne che si aprivano al centro delle due ali porticate (quella di destra conserva la volta a cassettoni e colonne corinzie). Al di sopra del piano degli emicicli si stende la terrazza dei Fornici, così chiamata per il caratteristico motivo di fornici, inquadrati da semicolonne ioniche, nella parete di fondo. Si perviene infine alla terrazza della Cortina, ultimo ripiano del santuario, così denominata per la corte baronale che risiedeva nel palazzo. La grande spianata era cinta ai lati da portici e in fondo da un'ampia cavea con portico semicircolare in cima, alle cui spalle era il tondo tempietto terminale. Sul portico dell'emiciclo, del quale segue l'andamento curvilineo, sorge il severo palazzo Barberini, edificato nel 1640 e oggi sede del Museo archeologico; alla base dell'edificio, gradinata con puteale rinascimentale tra colonne architravate (sec. XV).