Nel recinto a fianco della Cattedrale, complesso risalente nel suo primitivo impianto alla fine del sec. I a.C., del quale è visibile il fianco orientale del podio di un tempio; si può scendere nel *criptoportico, che gira su tre lati del Foro, parte del quale è sotto la chiesa. Sotto la casa dell'Arcidiaconato, il fianco orientale del podio di un tempio, esastilo, pseudoperiptero «sine postico» e con pronao antistante. Lo affiancava in origine al centro dell'area sacra, un secondo tempio, e delimitava lo spazio su tre lati un portico sorretto dal criptoportico, secondo una concezione frequente nell'architettura forense romana della fine della repubblica e dell'inizio dell'impero. Un'antica breccia dà accesso al grandioso *criptoportico, galleria a doppia corsia, con volte a botte, di forma rettangolare (m 87.10x71.80); le due corsie (larghezza m 7.85) sono scandite da una serie di poderose arcate ribassate, supportate da massicci piedritti in travertino; presso l'angolo SE è venuto in luce il monumentale accesso. La platea forense. Si stendeva a S di piazza Giovanni XXIII, a forma rettangolare allungata (m 53x135), lastricata in bardiglio con impianto di smaltimento delle acque in travertino e circondata da portici colonnati lungo i quali si apriva una serie di vani contigui e allineati, interpretabili come «tabernae». Resti referibili ad abitazioni altomedievali, databili tra il sec. VI e il IX, sono stati individuati lungo il lato E della platea.