Area archeologica tra le più grandi nei dintorni di Roma (talmente estesa che il luogo fu chiamato Roma vecchia) che ha restituito negli scavi eseguiti fin dal '500 innumerevoli opere d'arte. Consta di vari nuclei edilizi eretti dall'età adrianea e prende nome da due ricchissimi fratelli, accusati di congiura e giustiziati dall’imperatore Commodo che confiscò la villa, rimasta in seguito al demanio imperiale; lo Stato ha acquistato nel 1985 dagli eredi Torlonia gran parte dell'area. Il sito era noto nella cartografia antica come 'Statuario' per la ricchezza delle opere d'arte, o come 'Roma Vecchia' perché le imponenti rovine evocavano un'antica città. Il luogo aveva in età romana un significato sacro e leggendario: qui, al tempo del re Tullo Ostilio, si affrontarono Orazi e Curiazi nel combattimento che valse a Roma la supremazia su Alba Longa e sul Lazio. Un vasto giardino di forma simile a un ippodromo, non ancora scavato, introduceva al settore residenziale della villa, nel quale gli scavi recenti hanno riportato alla luce una grande piazza lastricata e stanze riscaldate e decorate con preziosi marmi, dove si svolgevano banchetti e festini. Gli ambienti più strettamente privati, sia padronali sia della servitù, si stendevano verso l'attuale Appia Nuova, affacciandosi sulla campagna e sul fosso dello Statuario con criptoportici, servizi, piccole sale termali, disposti a terrazze, creando una quinta scenografica di grande effetto, oggi in parte riportata alla luce. Le strutture più imponenti appartengono al settore termale, con vasche destinate ai rituali del bagno romano, di cui l'imperatore Commodo faceva un uso esagerato. La preziosa pavimentazione in marmi policromi del frigidario, ancora in buona parte conservata, aiuta a immaginare la decorazione di questo spazio, in origine molto articolato. Di estremo interesse sono il sistema di approvvigionamento idrico, che dall'acquedotto principale forniva l'acqua ai vari ambienti della villa, e gli impianti di riscaldamento sia del settore termale sia di quello residenziale. Gli scavi di fine XX secolo hanno riportato alla luce anche numerosi materiali, che documentano il lusso e la varietà degli apparati decorativi. Nella ex stalla del casale moderno è allestito l’Antiquarium, che custodisce le preziose sculture provenienti da scavi eseguiti nei primi decenni del '900. Tra queste si impone la statua colossale di Zeus seduto su una roccia, divinità cara ai fratelli Quintili e all'imperatore Marco Aurelio, loro protettore.