Dall'ingresso al Foro Romano si scende per una rampa ai resti di questa grandiosa costruzione, fondata nel 179 a.C. dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore, il cui nome deriva dalla gens che la abbellì nel sec. I a.C.; distrutta da un incendio, venne ricostruita sotto Augusto, e a tale epoca appartengono le rovine dell'edificio, che fu nuovamente devastato da un incendio forse durante il sacco di Alarico. La basilica si estendeva da est a ovest per 100 m circa. Il fronte, rivolto verso il Foro, era costituito da un portico a due piani (le tre colonne di granito rialzate all'angolo est appartengono a un restauro moderno), dietro al quale si aprivano le botteghe ancora in parte conservate ai lati dei tre ingressi (quello ad arco è stato ricomposto); l'aula (m 90x29), oggi rasa al suolo (rimangono, ricomposti, resti della trabeazione), era divisa in navate da colonne di marmo africano e cipollino.