Venne eretta nel 180-193 per celebrare le vittorie dell'imperatore nelle guerre contro Marcomanni, Quadi e Sarmati; le scene del rilievo continuo (campagna germanica del 172-173 in basso; campagna sarmatica del 174-175 in alto), separate da una Vittoria, presentano uno stile meno raffinato di quello della Colonna Traiana cui si ispirano, ma più espressivo. Tutta in marmo lunense e con un fusto alto m 29.6 (con la base e il capitello l'altezza totale è di m 42) e con un diametro di m 3.7, spiccava in origine da un basamento (alto m 10.5) i cui quattro lati erano decorati con fregi e festoni sorretti da Vittorie e da una scena di sottomissione di Barbari; all'interno del fusto, composto da 28 rocchi, una scala a chiocciola illuminata da feritoie sale alla sommità, dove era la statua dell'imperatore, andata persa nel Medioevo. All'intervento di Domenico Fontana sotto Sisto V (1588-89) risalgono la base attuale e la collocazione della statua bronzea di S. Paolo (Leonardo Sormani e Tommaso Della Porta). Nella stessa occasione, Giacomo Longhi Silla e Matteo da Città di Castello rifecero molte delle figure andate perdute nella parte alta e in quella centrale.