Del periptero corinzio a 20 colonne, restano, oltre l'arco di Augusto, il basamento circolare e alcuni frammenti dell'ultima ricostruzione, avvenuta sotto Settimio Severo, che sono stati parzialmente completati nel 1930; in una cavità del podio si può forse riconoscere il «penus Vestae», reliquiario degli oggetti fatali cui si attribuiva la fortuna di Roma, mentre nell'edicola ionica (restauro 1898) che si trova a fianco dell'ingresso alla casa delle Vestali era sistemata una statua della dea. Nell'area è stato riportato in luce un pozzo profondo 8 m e colmato in antico con materiali comprovanti che la valle del Foro era già abitata nei sec. VII-VI a. Cristo.